1-011 Diario di viaggio

30 marzo
Siamo finalmente ad Iringa appolaiata a 1600 m su di un precipizio da cui domina la fertile vallatasottostante bagnata dal Little Ruaha River. Fu fondata dai tedeschi all’inizio del secolo scorsocome bastione per controllare la popolazione locale degli hehe. Il viaggio non è stato faticoso anchese durato 5 ore e mezzo. E’ stata la natura circostante che ci ha dato una mano distraendoci conla sua bellezza e varietà. In particolare ci ha tenuto compagnia il Parco del Mikuni che abbiamoattraversato per 50 Km lungo la strada che ci ha portato a destinazione. Se in altre occasioni misi è presentato spoglio quasi desertico, in questo viaggio ha presentato tutta la sua magnificenzafrutto delle recenti piogge. Gli alberi, le piante ed i prati si sono mostrati rigogliosi e di un verdeintenso quasi traslucido. Gli animali non si sono fatti desiderare avvicinandosi abbastanza ai bordidella strada: zebre, elefanti, giraffe, gnu soli o in branco. Alcune giraffe hanno mostrato tutta la loroeleganza sia nei loro movimenti lenti e controllati sia nel colore della pelle pezzata a chiazze ora piùscure ora più chiare. Usciti dal parco del Mikuni ecco venirci incontro i baobab che danno originealla valle omonima solcata in parte dal fiume Lukosi ( lo stesso della diga) limaccioso e rossiccio
per il terriccio sabbioso che si è portato dietro. Sul ponte che segna il confine fra la provincia diMorogoro e di Iringa il Lukosi si getta nel Great Ruaha River. I baobab colpiscono la fantasia delviaggiatore perché solidi alla base si sfrangiano in numerosi rami che diventano sempre più sottilidando origine ad intrecci originali nella loro composizione. Man mano che ci avvicinavamo adIringa le montagne coperte di vegetazione lasciavano il posto ad altre sassose e brulle come la pelledi un viso butterato: esiti di eruzioni vulcaniche che si perdono nella notte dei tempi? opera dellamano umana che ne ha stravolto la composizione? Ovvio che siamo passati attraverso numerosipaesi dalla vita animata e variopinta. Un cenno particolare lo meritano i numerosi bambini che allapartenza abbiamo visto andare a scuola e all’arrivo tornare a casa vocianti e sorridenti nelle lorodivise colorate.

Caro Lesi (da Iringa)

Giraffe (Carlo Lesi)

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