H.I. Project Madege: progetto idroelettrico integrato sul fiume Lukosi. (Provincia di Kilolo, regione di Iringa, Tanzania)
I* cantiere 2014: Maguta, luglio – agosto – settembre / 50gg
Volontari in Tanzania: Marco Valdassalici, Eugenio D’Ecclesiis, Anna Alberti.
Il primo cantiere 2014 del “Maguta H.I. Project” ha raggiunto gli obbietti prefissati:
– produzione inerte per calcestruzzo;
– apertura di una nuova strada per la continuazione dei lavori di posizionamento della condotta forzata;
– manutenzione macchine operative;
– sistemazione area cantiere e attrezzature.
In Tanzania abbiamo cercato di mantenere un impegno di lavoro costante durante il periodo di permanenza. Il cantiere è stato propedeutico ai traguardi che dovranno essere raggiunti nei prossimi viaggi. La produzione intensiva di materiale inerte, la manutenzione delle macchine operatrici e le riparazioni alle strumentazioni ci portano a prevedere che anche il prossimo viaggio possa raggiungere gli stessi livelli di efficacia ed efficienza. L’impegno solidale e cooperativo tra i volontari locali, i tecnici e tutti gli amici che seguono e sostengono il progetto in Italia e in Tanzania ci permetteranno di completare il progetto nei tempi prefissati.
Alcuni cedimenti di terra e sassi sopra la condotta forzata sono stati rimossi e la condotta messa in sicurezza.
Abbiamo accolto diverse delegazioni ed autorità locali, interessate e partecipi al proseguimento dei lavori. Sono state fatte diverse sedute di relazione riguardo l’attività svolta nel cantiere. I soggetti di competenza hanno espresso un particolare impegno per alcune gestioni di tipo burocratico e per diversi documenti di certificazione. Opinioni ampiamente condivise e ribadite a più interventi, da parte di tutte le persone, che hanno visitato il sito di lavoro e conosciuto il progetto, sono: l’apprezzamento, per le opere che si stanno concretizzando nella missione svolta dalla nostra O.N.G
Alcune classi di bambini delle scuole locali hanno fatto vista al cantiere accompagnati dai loro insegnanti, facendo tantissime domane scaturite da una curiosità sincera per ciò che stavano osservando.
La popolazione locale in Tanzania è sempre più cosciente del legame tra accesso all’energia, sviluppo sociale e promozione umana. Durante la nostra permanenza abbiamo espresso un particolare atteggiamento di responsabilità nel cercare di applicare politiche di promozione umana, sia nell’insegnamento dei mestieri, che nel progettare passo dopo passo migliori standard igienici e qualitativi per i lavoratori all’interno del cantiere. Ci siamo sentiti sempre più coinvolti e appassionati nel desiderio di portare a temine un progetto certamente ambizioso dal punto di vista economico, ma fortemente sognato, voluto, sostenuto da chi crede che la solidarietà possa essere un valore capace di cambiare il modo. La solidarietà appaga chi riceve e chi dona, non solo nel cuore, ma in una fratellanza che arricchisce culturalmente ogni uomo, che semina speranza nella quotidianità e nel futuro delle popolazioni più svantaggiate. Quando si parte per questi luoghi ci si sottopone ad ogni tipo di vaccinazione, ci si tutela dalle malattie, dalla malaria in particolare, ma non ci si può sottrarre dal così detto “mal d’Africa”. Il sorriso di quei bambini che camminano a piedi nudi sulla strada, quegli occhi grandi che guardano senza chiedere niente, quei colori, quel modo di essere comunità nelle tradizioni è trascinante, porta a profonde riflessioni, rafforza la volontà fisica di attuare il proprio sogno, un sogno che diventerà luce ed energia nuova per tutti, che migliorerà la qualità della vita. Sappiamo che in primo luogo porterà ad una contrazione della mortalità infantile e da parto, fenomeno che attualmente rappresenta uno dei drammi dell’arretratezza dell’Africa rurale.
Abbiamo terminato il periodo soddisfatti dei risultati raggiunti, consapevoli che i punti di arrivo per il futuro sono ancora molti, ma nessun obbiettivo si raggiunge soli. Consapevoli di quanto sia stato e sia importante il lavoro e la cooperazione di tutti l’associazione esprime infinita gratitudine a chiunque possa dare il proprio sostegno in modi e in forme diverse.
Insieme coltiviamo la speranza di una vita migliore anche per le persone che vivono su queste montagne in Tanzania.
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