Mentre tutto tace …

Noi ci siamo !!!

Ci siamo, siamo ancora qui e se non possiamo riprendere fisicamente la nostra attività in Tanzania e nemmeno in Italia (ancora per un paio di mesi almeno), siamo comunque ancora qui per tenere accesa la fiammella della speranza.

Speranza di superare questo brutto momento, innanzi tutto, speranza che anche i nostri amici in Tanzania lo possano superare senza doverne pagare il conto così alto che abbiamo dovuto sopportare noi.

SCSF in questi due difficilissimi anni ha perso diversi amici; partenze che anche se non tutte direttamente legate alla pandemia, hanno fiaccato le nostre energie e messo a dura prova la nostra speranza.

Tuttavia proprio per questo siamo ancora qui, proprio per tenere accesa la luce della speranza nella certezza che la Provvidenza aiuterà coloro che tanto si sono impegnati nel giusto.

Gianfranco (il mio amato papà, cui tutto devo, assieme alla mamma AnnaMaria) che ci ha lasciato proprio oggi ormai sei anni fa nel 2014, mi diceva sempre, soprattutto ogni volta che qualcuno invocava la divina Provvidenza: “Ricordati, Stefano, che la Provvidenza ti aiuta per il trenta per cento, il restante settanta devi metterlo tu !” Non ho dimenticato i suoi insegnamenti e posso dire, a me stesso, a tutti voi amici di Solidarietà, che Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere il proprio “settanta per cento” lo ha fatto fino in fondo e oltre !!!

Certo, di tutto questo impegno ne dobbiamo riconoscere gran parte al Professor Edgardo Monari che per questo ha donato tutto se stesso e lasciato le sue sostanze per proseguire, tutto ciò che è stato fatto e donato alla Diocesi di Iringa dovrà essere compiuto.

Adesso che le risorse, le nostre, sono ormai esaurite, tutte impiegate per quell’andare “oltre” cui Edgardo Monari chiedeva di perseguire, agli amici di solidarietà, nel suo testamento, lasciando la guida della sua associazione all’amico Gianfranco; adesso, dicevo, il nostro compito, il compito di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere è esattamente questo:

  1. tenera accesa la speranza nei momenti difficili;
  2. vigilare e sostenere il progetto “pane, acqua, salute, istruzione, lavoro”, ora saldamente nelle mani della Diocesi di Iringa, affinché possa giungere a conclusione e proseguire lungo il sentiero tracciato da Edgardo Monari;
  3. proseguire e sostenere con tutte le nostre risorse il cammino “a piccoli passi” di SCSF;
  4. conservare il ricordo e l’esperienza della generosità di tutti coloro che hanno donato il loro impegno di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere nel tempo.

Confidando nel pieno superamento dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da covid-19, entro il prossimo mese di ottobre 2021, convocheremo finalmente l’assemblea dei soci e degli amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere per fare il punto della situazione dopo questi due anni di parziale inattività e tracciare la strada per i prossimi 4 anni, essendo l’attuale consiglio direttivo ormai giunto al termine del suo mandato.

Cari amici, ho ora una richiesta personale da fare a ciascuno di voi:
in questi giorni di speranza e finalmente di ripresa (oserei quasi dire di “risurrezione”) vi chiedo di trovare un attimo per rivolgere un pensiero o semplicemente per recuperare dalla vostra memoria un ricordo di chi ci ha preceduto in questa avventura: Edgardo, Gianfranco, Don Giovanni, Don Tarcisio, Mario, Angelo e tutti gli altri che qui intendo ricordare uno ad uno.

Infine, nel giorno dell’anniversario del suo ritorno alla Casa del Padre, rivolgo un affettuoso pensiero al mio papà che assieme alla mamma ancora fanno il possibile per aiutare e guidare con il loro esempio, insegnamento e ispirazione il mio cammino quaggiù. Sarò loro eternamente grato per ciò che sono riuscito e riuscirò a fare di buono (ciò che non ho fatto di buono, temo sia invece tutta farina del mio sacco e ne chiedo perdono).

Gianfranco ci saluta dalla terrazza del Seminario di Tosamaganga dove eravamo ospiti di Padre Salvador Del Molino

Ciao papà, ciao mamma, vi abbraccio.

E un saluto a tutti gli amici che leggono queste parole nella speranza che non restino “nel vuoto”.

A presto

Stefano Manservisi