6^ Cena di Solidarietà (e Cooperazione Senza Frontiere o.n.g.)

Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere o.n.g. (S.C.S.F.) 

invita gli amici 

venerdì 23 maggio 2014 

presso

Villa Pallavicini

via Marco Emilio Lepido, 196 – 40132 Bologna

alla “Sesta Cena di Solidarietà” 

alle ore 19,00

 La serata sarà loccasione per aggiornare sulprogetto Idroelettrico integrato sul fiume Lukosi a Madege (Iringa), sul progetto TAC(per lospedale Bugando a Mwanza) e le altre attività.

 

La quota di partecipazione per la cena sarà di 

€ 30,00 a persona per gli adulti e di € 15,00 a bambino 

La serata ha lo scopo di raccogliere fondi per la realizzazione della scuola materna  per l’integrazione dei bambini albini abbandonati con i bambini di Tabora. Il progetto “Under the mango tree” per l’Arcidiocesi di Tabora (Tanzania)in collaborazione con la Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Piacenza. 

 

Ecco il Menu:

  1. lasagne al forno;
  2. arrosto di vitello con patate;
  3. creme caramel;

bevande . acqua e vino;

il menu potrebbe subire variazioni, per esigenze particolari (vegetariani,  celiaci, ecc.)contattateci.

 

Per info ed adesioni: 

  • scsf.ong.eventi@gmail.com
  • Marisa :  cell. 3407407400 – tel fisso 051 6346143 (segreteria)
  • Mario  :  cell. 3483839729 – tel fisso 051 6346143 (segreteria)

 (E’ gradita la conferma entro lunedì 19 maggio 2014)

 

Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere Italy 

Viale Antonio Silvani 3/8 

– 40122 Bologna – 

tel. e fax. +39 051220637 

www.scsf.it / scsf.ong.eventi@gmail.com

Il volontariato è un Lusso (?)

E’ l’affermazione che è uscita questa mattina durante una chiacchiera “leggera” con alcuni amici. Detta certamente a cuor leggero e in buona fede … ma forse purtroppo indicativa di un modo di pensare diffuso in tempi difficili come quelli che siamo attraversando.

Io ripensando a quelle parole ho fatto qualche riflessione che ho riportato nel mio blog personale e che sottopongo (se ne avete voglia) alla vostra riflessione … sono temi che ci riguardano e che mi piacerebbe riproporre anche in qualche occasione comune di scambio.

Ecco di seguito il link: Il volontariato è un lusso ? NO !!!

scm
(Stefano Manservisi)

Acqua: così abbondante, così difficile !

Siamo di nuovo in partenza!

Prima del solito in realtà, ma dobbiamo preparare la strada per riprendere le nostre attività dopo l’interruzione forzata a causa dei noti eventi accaduti lo scorso novembre e tante sono le cose da fare e da preparare.

Partiamo prima del previsto, dicevo, e in Tanzania piove ! L’acqua in Africa (in Tanzania) c’è ! e anche tanta.

A Tabora, prima di passare alla coltivazione del tabacco, si facevano (e si fanno ancora) DUE raccolti di riso ! e senza nessuna rete di canali come da noi, tutta acqua che piove dal cielo.
A Iringa, e in particolare sulle nostre montagne, sta piovendo molto, i fiumi e i laghi sono pieni e le strade di montagna, già difficili da percorrere normalmente, sono adesso impraticabili.

Eppure l’accesso all’acqua è ancora una cosa inusuale, difficoltosa, saltuaria, faticosa … non esistono acquedotti, e dove esistono sono ampiamente insufficienti, servono una quota limitata di popolazione (e solo nei centri maggiori, non esiste una rete distributiva diffusa) e la qualità dell’acqua distribuita è decisamente lontana dell’essere potabile.
Non ci sono infrastrutture né per la raccolta, né per la distribuzione, ciascuno si arrangia come può raccogliendola nei modi più disparati e spesso non igienicamente idonei. La distribuzione è affidata ad una miriade di “ciclisti” che con biciclette e tricicli stracarichi ai limiti dell’inverosimile, vanno a riempire le taniche di plastica gialle e poi le consegnano porta a porta (per le forniture più grosse di solo le autocisterne ma le cose non migliorano, per questo, di molto); tutto ciò nelle città e nei villaggi più grandi, mentre se abiti sui monti o in mezzo alle campagne devi partire alla mattina per tornare alla sera, portando sulla testa e a braccia (di solito le donne) le taniche riempite al fiume o al pozzo più vicino (che spesso poi così vicino non è).

L’acqua è vita, e per noi è una cosa naturale e normale, ma in troppe parti del mondo non è così e soprattutto nei posti dove l’acqua c’è e in abbondanza, non è possibile, non è giusto che le persone non vi possano accedere (o lo debbano fare con estrema difficoltà e fatica) perché mancano gli strumenti.

L’acqua è una risorsa, l’acqua è energia.

L’accesso all’acqua e l’accesso all’energia sono i nodi principali per i quali lo sviluppo sociale ed economico deve passare.

Ed è per questo che il nostro progetto idroelettrico integrato “HiProject Madege” (Hydroelectric integrated Project Madege) è importante, fondamentale, per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone e delle famiglie che vivono sulle montagne di Iringa.
L’accesso all’energia è il primo passo per dare l’accesso all’acqua, con l’energia (prodotta in modo ambientalmente sostenibile sfruttando l’acqua del fiume Lukosi) sarà possibile portare l’acqua alle persone in modo da migliorarne le condizioni igieniche e di vita, liberare risorse per la vita quotidiana delle persone e delle famiglie (il tempo che le donne trascorrono per percorrere chilometri a piedi per andare a procurare l’acqua per se e per la famiglia, è tempo sottratto alla famiglia ed ai figli, tempo che potrà essere utilizzato per occuparsi della della vita della famiglia e della propria vita).

Acqua e Pioggia in Tanzania

Temporale lungo la strada da Shinyanga a Mwanza (Tanzania)

Acqua in Tanzania

Specchi di acqua piovana dopo un intenso acquazzone lungo la strada per Mwanza (Tanzania)

HiProject Madege

La diga sul fiume Lukosi nei pressi del Villaggio di Madege sulle montagne delle Iringa Highlands (Tanzania) – SCSFong

Grazie

Un ringraziamento a tutti gli amici che hanno partecipato il 18 Maggio alla serata a Villa Pallavicini per festeggiare il 30° anniversario della fondazione ed in particolare grazie a Marisa, Manuela, Mario, Lina e Paolo che ci hanno aiutato nella organizzazione.

Il raccolto della serata sarà devoluto per la realizzazione della casa di accoglienza per i bambini albini abbandonati a Tabora.

Quinta Cena di Solidarietà

Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere o.n.g. (S.C.S.F.) in occasione del 30° anniversario dalla fondazione

Invita gli amici

sabato 18 maggio 2013 

presso
Villa Pallavicini
via Marco Emilio Lepido, 196 – 40132 Bologna

alle ore 18,30

a un incontro per “pensare insieme il futuro di Solidarietà guardando ai 30 anni di Cooperazione Senza Frontiere” e

alle ore 20,00

alla “quinta Cena di Solidarietà”

La quota di partecipazione per la cena sarà di € 30,00 a persona per gli adulti e di € 15,00 a bambino.

La serata ha lo scopo di raccogliere fondi per la realizzazione della casa di accoglienza per i bambini albini abbandonati. Il progetto “Under the mango tree” per l’Arcidiocesi di Tabora (Tanzania) in collaborazione con la congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Piacenza.

Per info ed adesioni:

– scsf.ong.eventi@gmail.com
– Marisa : cell. 3407407400 – tel fisso 051 6346143 (segreteria)
– Mario : cell. 3483839729 – tel fisso 051 6346143 (segreteria)

(E’ gradita la conferma entro sabato 11 maggio 2013)

Lettera del Presidente agli Amici di Solidarietà

Madege 23/11/12 (Santa Cecilia Vergine)

A TUTTI GLI AMICI di “ SOLIDARIETÀ E COOPERAZIONE SENZA FRONTIERE” Che quest’anno compie TRENT’ANNI dalla sua Costituzione.

Carissimi Tutti ;

Sono in Africa dal 7 Novembre, a Madege ( Iringa, Tanzania ) da sabato 17 Novembre

Nei Primi giorni, assieme a Stefano Manservisi , Mario Canali , e all’ing. Asghedom Woldegheorghis, sono stati un susseguirsi di tappe e trasferimenti: in aereo e in macchina (il Toyota di turno), qualche taxi e qualche tratto a piedi ( in verità pochi ) . Abbiamo percorso diverse migliaia di Km, andando da Dar a Tabora via Mwanza e Shinyanga con ritorno a Dar.

DiritornoaDarabbiamoincontratoilsecondogruppodiAmiciarrivatidallItalia:Andrea,Marco,Anna,Giuseppeetuttiassiemesiamopoiripartitiperilcantieredelnostroprogettopiùimportante,aMadege.Leggereteidettaglidelviaggiosulnostrosito(www.scsf.it),redattodaStefano.

A Tabora è stato consegnato il progetto per la casa di accoglienza dei bambini Albini che sarà costruita dalle Suore della Congregazione della Provvidenza per l’infanzia abbandonata per la Arcidiocesi di Tabora con il nostro supporto tecnico e logistico.

A Mwanza, fatto visita all’ Ospedale Bugando per la TAC , ho Avuto L’Onore di firmare la convenzione per regolare il mantenimento delle attrezzature installate con il direttore dell’ Ospedale. Non posso a questo punto non farvi partecipi alla mia intensa emozione per quella Firma, tanto desiderata dal Prof. Edgardo Monari e che ci ha fatto tutti soffrire prima di arrivare a questo momento. Io credo di avere a casa a Bologna una Carpetta dove ci sono i primi contatti del Professore per l’acquisizione della TAC e per l’invio in Africa, sono ormai trascorsi 20 anni. Delle TAC in Tanzania ce ne sono poche e di queste quelle accessibili a tutti sono ancora meno. “Con questa apparecchiatura”, mi disse una volta una Sister dell’’ospedale che parlava bene l’Italiano, “ricordati Franco che avremo la possibilità di salvare delle vite Umane”. Credo che mi si perdonerà l’ emozione e qualche lacrima.

SIA LODATO IL SIGNORE !

Da qualche giorno sono a casa, a Madege, con tutti gli amici, escluso Stefano che è tornato in Italia e Jhon che è a Dar, a casa sua.

Nel trasferimento da Dar e Iringa abbiamo rivisto luoghi e volti familiari: a Dar ho incontrato al Kurasini Padre Luciano, ad Iringa ho incontrato Padre Wissa che come segretario mi ha fatto incontrare Mons. Vescovo, con il quale oltre ad uno scambio di cordiali saluti, ho avuto l’occasione di ribadire il nostro impegno alla realizzazione del Progetto Idroelettrico; ho poi manifestato il nostro desiderio di averlo Ospite a Madege e possibilmente per celebrare anche la Santa Messa. Se sarà possibile lo farà ! Spero davvero che possa venire a trovarci anche se, ora che è anche Presidente della Conferenza Episcopale Tanzaniana i suoi impegni sono aumentati molto. Mi ha confermato però che ad Iringa sono pienamente consapevoli dell’ Importanza dell’ Opera che stiamo costruendo.

 

Cari Amici stiamo realizzando il quello che il Progetto Idroelettrico Integrato ” PANE – ACQUA – SALUTE – ISTRUZIONE – LAVORO” a Madege sul fiume

Lukosi. Le sue caratteristiche sono le Seguenti:

– una diga a tracimazione lunga 35 metri ed alta 10;

– una condotta forzata del diametro di un metro, lunga quasi un chilometro per un dislivello totale di quasi 100 metri;

– una centrale idroelettrica in grado di produrre 1200kw di potenza elettrica (in futuro raddoppiabili);

– venti chilometri di linea elettrica in grado di dare accesso all’energia elettrica ad un bacino potenziale di quasi 5000 famiglie, ai dispensari, alle scuole, alle parrocchia ed alle attività private in un comprensori di una decina di villaggi sull’altopiano di Iringa nel distretto di Kilolo.

Il progetto è in avanzato stato di esecuzione e con questo periodo di lavoro sono iniziati gli scavi nella zona della CENTRALE IDROELETTRICA e vi assicuro che alla vista è una cosa veramente grandiosa e non priva di difficoltà, oggi per esempio (Venerdi’ 23/11/12) la giornata è nuvolosa e alle 9,00 è venuto un temporale Africano con pioggia battente ed insistente per circa mezz’ora; è la sua stagione delle piogge che comincia.

In questa fase esecutiva diamo lavoro a 40 operai africani poi, via via, saranno in numero maggiore. Mi dimenticavo di dirvi che in una zona del Cantiere, nel cortile dove sono sistemati i Container, un gruppo di 6 operai con mazza e mazzetta spaccano e frantumano i pezzi di roccia granitica, spaccati e portati in sito per ricavare la ghiaia per i getti di calcestruzzo . La ghiaia la si dovrebbe portare da Iringa o da Dar, con costi enormi ed impossibili per noi, e in questo modo diamo lavoro ad altri opera e quindi aiutiamo il sostentamento di altre famiglie locali. A questo proposito dobbiamo constatare che nella nostra zona tutto è aumentato, i costi dei materiali e degli alimentari sono di molto aumentati e questo a esclusivo vantaggio delle multinazionali e degli speculatori.

Per questo, cari Amici, è necessario il vostro aiuto concreto, generoso e urgente!

Oltre alla preghiera che deve essere costante e continua.

Ho scritto queste righe e impressioni di getto, cosi come mi vengono dal cuore, come dicevo ieri per telefono a chi ci aiuta dall’Italia e che qui voglio ringraziare per la pazienza e per la disponibilità.

Alla fine dl soggiorno Africano, quando torneremo assieme agli amici presenti in Africa, il 22 Dicembre 2012, mi impegno a scrivere la seconda parte di questa “lettera agli amici”, completando il diario del soggiorno e ringraziando pubblicamente tutti, nome per nome.

Nelle mie letture sull’ Africa, in questo momento (è uscito di nuovo il sole) leggo su un libro del bolognese Leonardo “ Nardo Giardina “ che non esiste un mal d’ Europa, o d’ America , a d’ Australia, esiste solo il mal d’Africa .

Per giustificarlo sarebbe sufficiente pensare al cielo di questo Continente senza tempo, dove il tempo si è fermato, quando come mi è capitato di guardare alcune sere fa , qui a Maguta in una notte senza luna , come in nessuna altra parte della terra miliardi di stelle brillano come diamanti purissimi , e la via Lattea sembra talmente vicina da spingerti di cercare di afferrarla con le mani .

Cari Amici di SOLIDARIETÀ ed Amici che abbiamo incontrato in questi anni, so che alcuni di voi si incontreranno per scambiarsi gli auguri per le prossime festività natalizie, anche se da grande distanza, voglio di nuovo ringraziare voi e tutti cloro che a diverso titolo ci seguono e sostengono il nostro impegno e inviare a tutti gli AUGURI più belli di un SANTO NATALE e SERENO e FELICE ANNO NUOVO 2013.

TUMSHUKURU MUNGU – Ringraziando il Signore !!!!

A Presto , Cordialmente

Gianfranco Manservisi

 

Bugando Medical Centre di Mwanza

Questa mattina il nostro presidente e il direttore del Bugando Madical Centre di Mwanza, il Dr. Majinge, hanno firmato le convenzioni per la versione della nostra TAC installata a ottobre del 2009 e ripristinata dopo i danneggiamenti subiti dalle sovratensione che hanno colpito la nostra apparecchiatura alcuni mesi fa.
Il Dr. Majinge ci ha assicurato della importanza e necessità di mantenere la TAC in funzione al meglio e che faranno tutto il possibile.
Abbiamo avuto un breve scambio con il medico responsabile del reparto di chirurgia, il quale ci ha testimoniato della utilità di quanto abbiamo fatto e che i risultati che ha potuto ottenere sono “fantastici ed insostituibili per la sua pratica”.
Il direttore ha chiesto la nostra disponibilità a fare un periodo di training sul posto per altri due tecnici per la gestione/manutenzione ordinaria e straordinaria della macchina sul piano tecnico, con l’obiettivo di rendersi indipendenti.
Vedremo cosa potremo fare.

Mi pare che l’incontro sia stato molto positivo e comunque abbiamo messo delle firme sotto a degli impegni non solo da parte nostra ma finalmente anche da parte loro.

Siamo andati poi a vedere la tac in funzione. Un paziente era in attesa mentre i tecnici stavano avviando la macchina. Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di assistere a tutta la operazione.

Le persone che hanno potuto usufruire della TAC sono state ad oggi 477, che se confrontate con i numeri del Bugando (800 posti letto x 15 milioni di persone come bacino di utenza) possono non sembrare molte ma considerando che comunque la nostra é l’unica attrezzatura del genere installata in questa regione è comunque un ottimo risultato che ripaga degli sforzi e delle risorse impegnate.

Infine un doveroso ringraziamento all’amico John che ci ha supportato in tutto questo viaggio e che ha organizzato gli incontri e all’amico Gandini che il Dr. Majinge, durante il colloquio di questa mattina, non ha mancato di elogiare per il lavoro, la competenza e la disponibilità, senza di lui tutto questo non sarebbe stato possibile.

I’incontro si è concluso con le firme e con l’emozione di Gianfranco che ben conosce tutta la fatica che questa lunga avventura è costata a tutti coloro che hanno partecipato ed in particolare al Professor Monari.

In Tanzania nulla è definitivo e quindi la cautela è sempre d’obbligo ma per ora direi che sia gli incontri di Tabora che questo a Mwanza si sono conclusi positivamente.

Ora Gianfranco e Mario possono dedicarsi al progetto di Madege assieme a Marco, Giuseppe, Anna e Andrea che ci raggiungeranno domani sera a Dar.

Io rientrerò mercoledì pomeriggio.

Un saluto
Stefano

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Tempo

Come ebbe occasione di farci notare il nostro amico Luciano che disse: “… voi avete gli orologi, noi (africani) abbiamo il tempo …
Ed è vero, dovevamo essere a Tabora ieri pomeriggio, ma poi gli appuntamenti sono cambiati e siamo arrivati a Mwanza ieri sera. Questa mattina eravamo pronti alle sette e mezza per aspettare il padre che ci deve accompagnare a Tabora ma prima ha forato e quindi ha dovuto andare a comperare una ruota (?) nuova, poi farla montare e visto che era di strada è andato a comperare il pesce al mercato (che qui sul lago è certamente fresco). È quindi noi con i nostri orologi che guardiamo ogni 5 minuti, siamo ancora qui che aspettiamo e chiacchieriamo … Ci vuole pazienza!

Arrivati

Siamo arrivati nell’afa notturna di Dar Ea Salaam alle 4 del mattino siamo già fuori dal Julius Nierere International Airport, questa volta hanno voluto vedere cosa c’era nelle valige ma poi ci hanno fatto passare senza problemi.

Fuori abbiamo trovato William ed Elia che i aspettavano e subito dopo è arrivato anche John con i biglietti per Mwanza ma anche con la notizia del primo inconveniente: l’arcivescovo di Tabora, che dovevamo incontrare a Tabora per l’incontro assieme alle Suore di Piacenza, è adesso a Dar e sabato (giorno previsto per l’incontro) dovrà presenziare ai funerali del vescovo di Shinyanga.
Quindi l’unica opportunità per noi per incontrarlo è domattina (o meglio tra qualche ora visto che ormai sono le sei). Quindi cambiamo i biglietti per Mwanza e cerchiamo un albergo per rinfrescar i e dormire almeno un paio d’ore.