Buon Natale a tutti !

Buon Natale a tutti !

Cari Amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere,
un altro anno incredibile è volato ad una velocità che sembra accelerare sempre di più.

Un anno di calma apparente, e mi riferisco alla nostra attività come Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, tuttavia proprio durante questo anno apparentemente improduttivo abbiamo gettato le basi per un nuovo inizio.

Infatti, come anticipato in assemblea, Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere si appresta a cambiare il proprio status da quello di “organismo non governativo” con quale sino ad ora era stata formalmente riconosciuta a quello di “fondazione”.

Non sarà solamente un cambio “amministrativo” ma vorremmo che segnasse anche un nuovo inizio dopo le difficoltà degli ultimi 3 anni, dovute in parte certamente alle conseguenze della pandemia ed ora anche alle improvvise ed intense sollecitazioni cui la coscienza di ciascuno è sottoposta a causa della guerra in Ucraina.

Un nuovo inizio, ma nel solco del medesimo tracciato etico e morale segnato da Edgardo Monari e dai suoi amici fondatori di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Il prossimo anno correrà anche il 40° anniversario del riconoscimento della nostra associazione che pur essendosi costituita formalmente il 5 agosto del 1982 fu ufficialmente riconosciuta come Organizzazione Non Governativa l’anno successivo.

Mi piacerebbe quindi che si riuscisse a cogliere la duplice occasione del cambio di stato e dell’anniversario, certamente per celebrare le molte cose compiute ma anche e soprattutto per riprendere a guardare avanti !

Tante cose abbiamo fatto sempre nel solco della solidarietà e della cooperazione, dedicando ogni singola risorsa ed ogni nostra energia a chi ci ha chiesto aiuto.

Questa richiesta non è cessata, ed io mi sento in dovere di spronare tutti voi amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere a riprendere l’impegno per proseguire nel medesimo spirito che ci ha animato fino ad oggi.

Vi chiedo e vi esorto a continuare a seguirci e quando possibile a darci una mano.

Ora la richiesta di aiuto più pressante viene dalla casa di accoglienza per i bambini albini e abbandonati e dal centro educativo collegato alla parrocchia di Mary Mother of God di Cheyo a Tabora, dove noi siamo presenti con il nostro progetto “Under the Mango Tree”:
ci chiedono aiuto per sostenere la realizzazione delle classi necessarie per completare gli spazi destinati alla scuola primaria e per proseguire l’attività didattica iniziata con l’inizio dell’anno scolastico in corso.

La scuola è stata realizzata dalla Diocesi Cattolica di Tabora con l’aiuto e la responsabilità della parrocchia di Cheyo, secondo le norme locali per assicurarne il pronto riconoscimento al fine di assicurare continuità didattica ai bambini che provengono dalla materna assieme ai bambini delle famiglie che vedono in questo istituto una opportunità di miglioramento per i propri figli. La scuola primaria è stata realizzata fino ad ora con risorse della Congregazione della Suore della Provvidenza di Piacenza (che ha voluto e coordinato l’intero progetto albini di Tabora sin dall’inizio nel 2011) e della associazione di volontariato fiorentina “Progetto Agata Smeralda” con il nostro contributo tecnico e di supporto al progetto “scuolabus”.

Siamo chiamati a dare il nostro contributo non solo economico ma anche di competenza e cooperazione per proseguirne la realizzazione fino al completamento del ciclo scolastico che necessita delle nuove aule per le ultime classi oltre che dell’aula polivalente come richiesto dalle normative locali e comunque necessario per assicurare quella istruzione ed educazione “di eccellenza” che è la cifra di questo istituto scolastico nato per dare una possibilità reale di reinserimento e piena realizzazione sia ai bambini albini che ai loro coetanei.

Non mi dilungo con altre parole, desidero ora fare a tutti voi amici i nostri più cari e sentiti auguri di Buon Natale, augurandovi che valga pace e serenità per le vostre famiglie e per i vostri cari e per un 2023 dove tutti noi si riesca a trovare la strada per guardare al futuro, nostro, dei nostri figli e di tutti coloro che continueremo ad aiutare.

Vi lascio in compagnia del breve video che raccoglie alcune delle immagini riprese durante i nostri viaggi, assemblate con il cuore da Nicoletta Ferrari e che ci ricorda la nostra storia in particolare proprio sul progetto albini a Tabora (per il quale Nicoletta è nostro riferimento) e che sarà uno dei progetti che SCSF seguirà da vicino nel prossimo anno.

BUON NATALE a tutti voi da me e da tutti i membri del consiglio direttivo di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Stefano, Mario, Giuliano, Andrea ed Eugenio e tutti gli amici che ci aiutano.

Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, la nostra storia per “andare oltre” verso la scuola per i bambini di Tabora.

Il futuro di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere

Cari amici, siamo ormai abbondantemente fuori dalle restrizioni dovute al contrasto della pandemia e possiamo quindi pensare finalmente di riprendere anche la nostra attività associativa.

Tuttavia non possiamo ignorare ciò che questi due anni hanno significato per tutti noi e per ciascuno di noi, così come non possiamo ignorare che se sul piano più strettamente “sanitario”, stiamo finalmente uscendo dall’emergenza, sul piano più esteso e sfumato che coinvolge gli aspetti più emotivi ed intimi, la guerra (così vicina a noi non solo geograficamente) sta opprimendo i nostri animi e fiaccando la nostra capacità di esprimere ciò che siamo: solidarietà, cooperazione, oltre le frontiere.

Nel momento in cui speravamo di poter riprendere con rinnovato impegno ed entusiasmo ad immaginare un futuro migliore, un futuro di sviluppo sociale cui i nostri progetti sono sempre stati orientati, la prospettiva si è repentinamente richiusa, spostando inevitabilmente (ma anche giustamente in una certa misura) la nostra attenzione e la nostra sensibilità su altri problemi e su altre contingenze, relegando sullo sfondo di queste preoccupazioni ciò per cui tutti noi ci siamo impegnati fini a ieri.

Questi due anni difficili non solo hanno decimato la nostra associazione privandola di molti amici e sostenitori, ma hanno totalmente cambiato i riferimenti che orientavano la nostra attività nel solco di quel cammino a piccoli passi indicato da Edgardo Monari assieme agli amici che fondarono Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Ora però sento la necessità di fare una riflessione sul nostro percorso e su quel cammino, sulla direzione da prendere e anche sulla meta.

Dobbiamo contarci e decidere se e come proseguire.

A tutto ciò (e sarebbe già abbastanza) si aggiunge anche il cambio dell’ambito legislativo italiano per il “terzo settore” ovvero quello all’interno del quale si colloca SCSF.

Assieme agli amici consiglieri, stiamo lavorando (e uso il verbo “lavorare” proprio per cercare di comunicare l’impegno richiesto questo passaggio) per capire quali sono le prospettive realisticamente praticabili per inserire la nostra associazione nel nuovo quadro normativo, tutt’altro che chiaro e definito.

Non è facile orientarsi all’interno di normative complesse in parte nuove e quindi dagli sviluppi e dalle conseguenze ancora non del tutto chiare, ed in parte talmente datate da essere quasi impraticabili al giorno d’oggi.

Tuttavia l’obiettivo che ci siamo posti è quello di individuare e proporre alla prossima assemblea generale sei soci, le alternative percorribili che vi comunicheremo nelle prossime settimane assieme alla data dell’assemblea stessa, la quale sarà contemporaneamente ordinaria e straordinaria e dovrà prendere importanti decisioni sul futuro di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Assieme a questo impegnativo passaggio è rimasto comunque immutato l’impegno verso i nostri due progetti principali: il progetto idroelettrico integrato “Hi project Madege” ormai saldamente in mano alla Diocesi di Iringa per la definizione degli aspetti amministrativi e normativi per l’inserimento del progetto all’interno delle nuove regole che si è dato il Governo della Tanzania in materia di energia assieme alla possibilità di finanziare sul posto l’ultimo sforzo economico necessario per l’avviamento dell’impianto; ed il progetto Under the Mango Tree per l’accoglienza, l’educazione ed il re-inserimento sociale dei bambini albini a Tabora che ora deve provvedere alla realizzazione delle strutture per le ultime classi del ciclo di istruzione primaria per poter ricevere le abilitazioni definitive dal Ministero dell’Istruzione del Governo della Tanzania.

Dei dettagli relativi agli ultimi sviluppi di questi progetti che pur rallentati dalle difficoltà di comunicazione, spostamento e sostentamento ci sono stati, sarete aggiornati con una prossima comunicazione ad essi dedicata.

Ora mi permetto di fare a voi, amici, una accorata richiesta:

fateci sentire il vostro sostegno e la vostra presenza, perché più che le risorse, sono proprio questi gli stimoli più efficaci in questi momenti difficili, per ritrovare energie, entusiasmo, idee nuove per immaginare un futuro per la nostra associazione e per coloro che ad essa, a noi, continuano a rivolgere con speranza le loro richieste di aiuto.

Facendo tesoro delle parole di un amico: “continuate ad aiutarci ad aiutare …”

A presto

Stefano Manservisi