Lettera del Presidente agli Amici di Solidarietà

Madege 23/11/12 (Santa Cecilia Vergine)

A TUTTI GLI AMICI di “ SOLIDARIETÀ E COOPERAZIONE SENZA FRONTIERE” Che quest’anno compie TRENT’ANNI dalla sua Costituzione.

Carissimi Tutti ;

Sono in Africa dal 7 Novembre, a Madege ( Iringa, Tanzania ) da sabato 17 Novembre

Nei Primi giorni, assieme a Stefano Manservisi , Mario Canali , e all’ing. Asghedom Woldegheorghis, sono stati un susseguirsi di tappe e trasferimenti: in aereo e in macchina (il Toyota di turno), qualche taxi e qualche tratto a piedi ( in verità pochi ) . Abbiamo percorso diverse migliaia di Km, andando da Dar a Tabora via Mwanza e Shinyanga con ritorno a Dar.

DiritornoaDarabbiamoincontratoilsecondogruppodiAmiciarrivatidallItalia:Andrea,Marco,Anna,Giuseppeetuttiassiemesiamopoiripartitiperilcantieredelnostroprogettopiùimportante,aMadege.Leggereteidettaglidelviaggiosulnostrosito(www.scsf.it),redattodaStefano.

A Tabora è stato consegnato il progetto per la casa di accoglienza dei bambini Albini che sarà costruita dalle Suore della Congregazione della Provvidenza per l’infanzia abbandonata per la Arcidiocesi di Tabora con il nostro supporto tecnico e logistico.

A Mwanza, fatto visita all’ Ospedale Bugando per la TAC , ho Avuto L’Onore di firmare la convenzione per regolare il mantenimento delle attrezzature installate con il direttore dell’ Ospedale. Non posso a questo punto non farvi partecipi alla mia intensa emozione per quella Firma, tanto desiderata dal Prof. Edgardo Monari e che ci ha fatto tutti soffrire prima di arrivare a questo momento. Io credo di avere a casa a Bologna una Carpetta dove ci sono i primi contatti del Professore per l’acquisizione della TAC e per l’invio in Africa, sono ormai trascorsi 20 anni. Delle TAC in Tanzania ce ne sono poche e di queste quelle accessibili a tutti sono ancora meno. “Con questa apparecchiatura”, mi disse una volta una Sister dell’’ospedale che parlava bene l’Italiano, “ricordati Franco che avremo la possibilità di salvare delle vite Umane”. Credo che mi si perdonerà l’ emozione e qualche lacrima.

SIA LODATO IL SIGNORE !

Da qualche giorno sono a casa, a Madege, con tutti gli amici, escluso Stefano che è tornato in Italia e Jhon che è a Dar, a casa sua.

Nel trasferimento da Dar e Iringa abbiamo rivisto luoghi e volti familiari: a Dar ho incontrato al Kurasini Padre Luciano, ad Iringa ho incontrato Padre Wissa che come segretario mi ha fatto incontrare Mons. Vescovo, con il quale oltre ad uno scambio di cordiali saluti, ho avuto l’occasione di ribadire il nostro impegno alla realizzazione del Progetto Idroelettrico; ho poi manifestato il nostro desiderio di averlo Ospite a Madege e possibilmente per celebrare anche la Santa Messa. Se sarà possibile lo farà ! Spero davvero che possa venire a trovarci anche se, ora che è anche Presidente della Conferenza Episcopale Tanzaniana i suoi impegni sono aumentati molto. Mi ha confermato però che ad Iringa sono pienamente consapevoli dell’ Importanza dell’ Opera che stiamo costruendo.

 

Cari Amici stiamo realizzando il quello che il Progetto Idroelettrico Integrato ” PANE – ACQUA – SALUTE – ISTRUZIONE – LAVORO” a Madege sul fiume

Lukosi. Le sue caratteristiche sono le Seguenti:

– una diga a tracimazione lunga 35 metri ed alta 10;

– una condotta forzata del diametro di un metro, lunga quasi un chilometro per un dislivello totale di quasi 100 metri;

– una centrale idroelettrica in grado di produrre 1200kw di potenza elettrica (in futuro raddoppiabili);

– venti chilometri di linea elettrica in grado di dare accesso all’energia elettrica ad un bacino potenziale di quasi 5000 famiglie, ai dispensari, alle scuole, alle parrocchia ed alle attività private in un comprensori di una decina di villaggi sull’altopiano di Iringa nel distretto di Kilolo.

Il progetto è in avanzato stato di esecuzione e con questo periodo di lavoro sono iniziati gli scavi nella zona della CENTRALE IDROELETTRICA e vi assicuro che alla vista è una cosa veramente grandiosa e non priva di difficoltà, oggi per esempio (Venerdi’ 23/11/12) la giornata è nuvolosa e alle 9,00 è venuto un temporale Africano con pioggia battente ed insistente per circa mezz’ora; è la sua stagione delle piogge che comincia.

In questa fase esecutiva diamo lavoro a 40 operai africani poi, via via, saranno in numero maggiore. Mi dimenticavo di dirvi che in una zona del Cantiere, nel cortile dove sono sistemati i Container, un gruppo di 6 operai con mazza e mazzetta spaccano e frantumano i pezzi di roccia granitica, spaccati e portati in sito per ricavare la ghiaia per i getti di calcestruzzo . La ghiaia la si dovrebbe portare da Iringa o da Dar, con costi enormi ed impossibili per noi, e in questo modo diamo lavoro ad altri opera e quindi aiutiamo il sostentamento di altre famiglie locali. A questo proposito dobbiamo constatare che nella nostra zona tutto è aumentato, i costi dei materiali e degli alimentari sono di molto aumentati e questo a esclusivo vantaggio delle multinazionali e degli speculatori.

Per questo, cari Amici, è necessario il vostro aiuto concreto, generoso e urgente!

Oltre alla preghiera che deve essere costante e continua.

Ho scritto queste righe e impressioni di getto, cosi come mi vengono dal cuore, come dicevo ieri per telefono a chi ci aiuta dall’Italia e che qui voglio ringraziare per la pazienza e per la disponibilità.

Alla fine dl soggiorno Africano, quando torneremo assieme agli amici presenti in Africa, il 22 Dicembre 2012, mi impegno a scrivere la seconda parte di questa “lettera agli amici”, completando il diario del soggiorno e ringraziando pubblicamente tutti, nome per nome.

Nelle mie letture sull’ Africa, in questo momento (è uscito di nuovo il sole) leggo su un libro del bolognese Leonardo “ Nardo Giardina “ che non esiste un mal d’ Europa, o d’ America , a d’ Australia, esiste solo il mal d’Africa .

Per giustificarlo sarebbe sufficiente pensare al cielo di questo Continente senza tempo, dove il tempo si è fermato, quando come mi è capitato di guardare alcune sere fa , qui a Maguta in una notte senza luna , come in nessuna altra parte della terra miliardi di stelle brillano come diamanti purissimi , e la via Lattea sembra talmente vicina da spingerti di cercare di afferrarla con le mani .

Cari Amici di SOLIDARIETÀ ed Amici che abbiamo incontrato in questi anni, so che alcuni di voi si incontreranno per scambiarsi gli auguri per le prossime festività natalizie, anche se da grande distanza, voglio di nuovo ringraziare voi e tutti cloro che a diverso titolo ci seguono e sostengono il nostro impegno e inviare a tutti gli AUGURI più belli di un SANTO NATALE e SERENO e FELICE ANNO NUOVO 2013.

TUMSHUKURU MUNGU – Ringraziando il Signore !!!!

A Presto , Cordialmente

Gianfranco Manservisi

 

La forma dell’acqua

Prendo in prestito un titolo di Camilleri (che spero non se ne abbia a male) perché lavorare in Tanzania e cercare di organizzare le cose qui è un po’ come cercare di dare la forma all’acqua: fino a quando la tieni nelle mani sembra tutto a posto … ma appena ti sposti tutto torna fluido.

Comunque posso dire che abbiamo fatto un bel passo avanti, il progetto per al casa di accoglienza per i bambini albini abbandonati sta partendo, le suore della Provvidenza riceveranno i primi otto bambini (5 femmine e 3 maschi tra i 2 e i 5 anni) a gennaio.
Intanto le tre sorelle che dovranno cominciare l’attività stanno studiando lo Swahili e noi abbiamo dato una mano per definire alcune opere di completamento della loro casa proprio in vista della accoglienza a questo primo gruppo di bambini: una cucina all’aperto, necessaria per poter cucinare usando il carbone (le bombole del gas sono difficili da trovare e molto costose); due servizi igienici aggiuntivi esterni (uno per bambini e uno per adulti); una vasca per il bagnato dei bambini; una lavanderia esterna e una rotonda dove poter sedere tutti assieme sotto l’albero di mango.

Domani saremo a colloquio con il direttore del Bugando Medical Centre di Mwanza per definire la convenzione per la gestione del servizio di Tomografia (Edgardo Monari C. T. Scan service)

Poi, mentre in grosso del gruppo proseguirà verso Madege per dedicarsi al progetto idroelettrico su quelle che ormai possiamo considerare “le nostre montagne”, io rientrerò in Italia.

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Nuovi orizzonti africani: Tabora Boarding School project

Attualmente il nostro obiettivo principale è il completamento del Progetto Idroelettrico Integrato “pane, acqua, salute, istruzione, lavoro” con lo scopo di portare energia rinnovabile a basso costo in un comprensorio rurale di una ventina di villaggi attorno a quello di Madege (dove sorgerà l’impianto), sulle Iringa Highlands.

Stiamo perseguendo questo obiettivo con impegno, perseveranza, fatica e anche ostinazione da molti anni, perchè ci hanno chiesto aiuto e noi ci siamo impegnati a darlo. In questa nostra faticosa impresa, che assorbe la maggior parte delle energie della nostra associazione, non abbiamo tuttavia mai ignorato le altre richieste di aiuto che venivano dalle altre realtà locali, grandi o piccole che fossero e abbiamo sempre cercato di dare una risposta positiva, nei limiti delle nostre possibilità e senza mai sottrarre risorse al nostro impegno principale.

Ancora una volta ci è stato chiesto aiuto, una richiesta tanto più pressante ed impossibile da ignorare in quanto proveniente dai più piccoli ed indifesi: i bambini, in particolare i bambini albini e down, ancora più indifesi ed in pericolo perchè esposti alla spesso incolpevole ignoranza e superstizione delle famiglie ed alla criminale avidità di chi sfrutta questa ignoranza e questa superstizione.

La richiesta ci è arrivata per bocca delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata interpellate da Mons. Paul Ruzoka, Arcivescovo di Tabora che si è rivolto a loro per la realizzazione di una casa di accoglienza per i bambini albini che vengono abbandonati al loro difficile (e spesso assai breve) destino dalle famiglie vittime della superstizione o nell’impossibilità di poter difendere il resto del proprio nucleo familiare dalla superstizione altrui.

Il problema dell’albinismo in Africa è complesso ed ha radici lontane ma in sostanza si concretizza nel fatto che queste persone sono da un lato considerate un segno di sventura e dall’altro fonte di talismani. Il destino dei bambini albini, soprattutto nelle aree rurali meno istruite è pressochè segnato dall’abbandono in un ambiente ostile e privo di qualsiasi struttura di accoglienza minimamente adeguata. Abbandonati, hanno pochissime possibilità di sopravvivenza, quand’anche non fossero vittima di chi li vuole trasformare (da morti ma a volte anche uccidendoli) in amuleti. La legge che vieta il commercio di questi amuleti è solo di pochi anno fa, e il primo parlamentare albino è stato eletto nel 2008. Inoltre questi bambini soffrono di diverse disfunzioni alla pelle e agli occhi ed avrebbero bisogno di essere seguiti anche sotto il profilo medico.

Come spesso accade la provvidenza o la fortuna agisce nei modi più strani, e in questo caso l’incontro fortuito tra la direttrice della congregazione delle Suore della Provvidenza e il nostro presidente al Kurasini di Dar Es Salaam ci ha messo in contatto con questa realtà incredibile per mezzo di una richiesta di aiuto cui non possiamo restare indifferenti.

Ci è quindi stato chiesto sostegno tecnico e logistico per la realizzazione di una casa di accoglienza per i bambini albini e down a Tabora, dove per volontà ed impegno dell’Arcivescovo, dovranno essere accolti almeno 50 bambini che si cercherà di reinserire nella vita quotidiana affiancando alla casa di accoglienza una struttura scolastica primaria che educherà gli ospiti della casa di accoglienza assieme ai loro compagni coetanei che non soffrono i loro problemi.

Lo scopo del progetto (denominato Tabora Boarding School) è quindi triplice: 1° sottrarre i questi bambini al loro destino, 2° reintegrarli in nella vita sociale, 3° educare le nuove generazioni all’accoglienza verso queste persone combattendo così ignoranza e superstizione.

TBS project - Residential block

Tabora Boarding School for albino children - Residential block

Dopo diversi contatti preliminari tra il nostro presidente, la direttrice delle Suore della Provvidenza ed alcune sue collaboratrici, volontarie italiane e l’Arcivescovo di Tabora si è deciso di sottoporre alla approvazione del Consiglio Direttivo di SCSFong di una proposta di sostegno al Tabora Boarding School project. Sostegno che è stato accordato dentro i limiti del supporto tecnico logistico alle necessità operative del progetto e che non prevede per ora alcun impegno economico diretto di SCSFong se non per la copertura dei viaggi del nostro personale sul posto (in occasione dei viaggi finalizzati ai nostri progetti principali) ed al supporto logistico per la spedizione in Tanzania di materiali destinati al progetto TBS sui nostri vettori e containers.

Non possiamo pensare di risolvere tutti i problemi della Tanzania o di rispondere con superficialità a qualsiasi richiesta di aiuto ci venga fatta, ne rimarremmo sopraffatti e non riusciremmo a concretizzare nessun aiuto compiuto e reale, non potevamo però restare indifferenti ad una richiesta del genere. La risoluzione del C.D. di SCSFong si è quindi posta nel solco della nostra sensibilità, della nostra storia e dei nostri obiettivi istituzionali, dando corpo a quel “… e oltre” che il Prof Monari indicava nella richiesta fatta agli amici di proseguire per lui l’attività di Solidarietà, sempre senza perdere di vista il nostro obiettivo principale.