Stefano Manservisi
Sveglia alle 6:30, la notte sul “Buganda” non è stata proprio tranquilla, il vento che ha soffiato ininterrottamente dal lago ha fatto cigolare questa vecchia barca tanto da svegliarmi tre o quattro volte … comunque il panaorama del lago Victoria alle prime luci del mattino ripaga ampiamente qualche disagio notturno.
Colazione all’inglese e passaggio all’aeroporto. Il volo parte con più di 40 minuti di ritardo ed arriviamo a Dar alle 11.
Decidiamo di fare un passagglio al centro commerciale “village” in fondo all’Oyster Bay per fare alcuni acquisti prima del viaggio di domani e per il pranzo, purtroppo non abbiamo fatto i conti con il traffico di Dar es Salaam nell’ora di punta. La deviazione all’oyster bay ci è costata quasi due ore di tempo tra andata e ritorno, arriviamo al Kurasini dopo le 4 del pomeriggio. Ci sediamo al bar per preparare l’incontro con il Vescovo di Iringa e con p. Lucino che dovrà servire a mettere le basi della collaborazione futura per l’avviamento e la gestione dell’impianto idroelettrico, molti saranno i punti da chiarire e alcuni anche piuttosto delicati. Alle sei meno un quarto ci trasferiamo alla Nazareth house (in pratica l’ambasciata della diocesi di Iringa a Dar) per l’incontro.
Il Vescovo ci accoglie con la solita fraterna cordialità e sediamo attorno al tavolo dove, dopo una breve introduzione per introdurre i temi che dovremo affrontare cominciamo subito ad entrare nel merito.
Alla fine l’incontro è durato quasi due ore ed è stato ampiamente positivo e costruttivo, tutti i nostri dubbi sulle modalità della gestione futura dell’impianto e sulle possibili interazioni con gli enti governativi della Tanzania per l’accesso a finanziamenti per la elettrificazione delle zone rurali o ad altre opportunità di supporto che permettano al reale futura autosifficienza economica e tecnica del nostro progetto sono stati fugati, ed abbiamo concordaro altri due importanti appuntamenti operativi, uno a Iringa a livello tecnico ed uno a Bologna in occasione della visita di Monsignore in Italia poco dopo il nostro rientro.
Concluso l’incontro con una parola del Vescovo ci viene servita la cena a base di riso, pollo il umido e verdure speziate.
Dopo cena salutiamo il Vescovo in partenza per Mwanza e p. Luciano che ci raggiungerà ad Iringa per gli incontri operativi.
Alle 22 rientriamo al Kurasini e scopriamo che al nostro piano manca la luce e che nessuno si è preso la briga di aggiustare nulla. Mario cerca la direttrice che semplicemente sotto la luce di un lampione del cortile (acceso) ci dice chè è un problema della TANESCO (come dire colpa dell’enel in italia e dirlo sotto una luce accesa).
Certo che per dormire non serve la luce, ma per chi come noi si sta dando da fare per cercare proprio di dare questa opportunità a chi non l’ha è difficile accettare questo atteggiamento. In fin dei conti questo è l’ostello della Conferenza Episcopale e cerca di dare una certa immagine, ospitando gente da tutto il mondo, corsi, convegni e non si può fare spallucce se un ospite fa notare che nella sua camera manca la luce (quando questa c’è in tutto il resto del complesso e della città). Questo non perchè in quanto ospiti ci è dovuta la luce ma perchè se stai dando un servizio che prevede camere con letti, materassi e bagno non puoi ignorare chi ti sta dicendo che manca il materasso … allo stesso modo se offri una camera con lampadina !!! Altrimenti non fai altro che alimentare i luoghi comuni sull’africa indolente e sugli africani fatalisti. Comunque Mario riesce a risolvere in qualche modo il problema a vantaggio nostro e di tutti gli ospiti del primo piano, il disappunto resta.
Domani è giorno festivo, si commemora l’anniversario della morte di Julius Nierere fondatore della Tanzania.
Dovremmo quindi trovare una città semi deserta e senza il solito caos, decidiamo di prendercela con un poco più di calma e ti trovarci per le 8 e fare colazione sulla strada per Morogoro ed essere ad iringa per salire a Maguta sabato.