Lettera agli amici di Solidaretà

Bologna, sabato 10 novembre 2018

Cari amici di Solidarietà,

un altro anno è trascorso; un altro anno impegnativo ma per usare le parole di Edgardo Monari, abbiamo fatto ancora tanti piccoli passi, assieme ai nostri amici.

Il progetto “Under the Mango Tree”, di sostegno alla casa di accoglienza per i bambini albini a Tabora, dopo il completamento della scuola materna è ora in piena attività.

Le Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Piacenza che hanno la responsabilità educativa dei bambini ospiti e l’onere della conduzione del centro, hanno rinnovato la richiesta del nostro aiuto per proseguire il assieme cammino.

Sarà propriamente un cammino di solidarietà verso i più deboli tra i piccoli e di cooperazione tra diverse associazioni, senza frontiere: in Italia oltre alla Congregazione delle Suore della Provvidenza, da Firenze il Progetto Agata Smeralda continuerà a sostenere le spese di vitto, alloggio e sussistenza dei bambini ospiti con progetti di adozione a distanza; SCSF continuerà a dare supporto tecnico e logistico per la conduzione e l’ampliamento delle strutture; in Tanzania la Diocesi di Tabora, cui compete la responsabilità legale del progetto, curerà e seguirà tutti i rapporti con le amministrazioni locali e con il governo della Tanzania, il comitato locale, cui hanno dato vita alcune famiglie della parrocchia, darà sostegno in molti modi diretti e concreti alla conduzione della casa.

Assieme potremo contribuire a restituire ai bambini ospiti della casa l’affetto e le cure cui hanno naturale diritto, educando i loro coetanei meno sfortunati e le loro famiglie alla convivenza ed alla accettazione delle diversità come occasioni di crescita.

In concreto stiamo completando, con il sostegno di quanto raccolto nelle occasioni e negli incontri di Solidarietà realizzati in Italia dal 2017, il progetto per la realizzazione di un piccolo impianto fotovoltaico che servirà ad alleggerire la bolletta della lavanderia di casa, assicurando un livello di cura e di igiene adeguato alle necessità dei bambini, cosa per noi ovvia ma non così scontata e facile da realizzare e mantenere con risorse limitate dove permangono difficoltà di approvvigionamento sia idrico che elettrico.

Il prossimo importante passo per “costruire l’eccellenza per combattere l’ignoranza” sarà la realizzazione della scuola primaria, dove i bambini che ora crescendo ed uscendo dalla materna devono essere avviati presso altri istituti, potranno proseguire nel cammino di istruzione e integrazione iniziato all’ombra del Mango. Siate generosi !

Il progetto idroelettrico integrato Hi Project Madege per dare accesso all’energia alle famiglie delle zone agricole sulle montagne dell’Altopiano di Iringa à finalmente in via di completamento e possiamo sperare concretamente di accendere la luce nella notte africana entro il prossimo anno. E’ prematuro ora parlare di inaugurazione ma sarò felice di poterlo fare presto. Non sono mancate le difficoltà, non solamente economiche ma ciò che speravamo potesse essere ultimato entro il prossimo Natale sarà posticipato solo di pochi mesi. Spesso mi sono sentito ripetere dai nostri amici africani, quando insistentemente cercavo di spronare il mantenimento di impegni e tempi, che se noi (intesi come europei e occidentali più in generale) abbiamo gli orologi, loro (intesi come africani in generale) hanno il Tempo e che non dovevamo essere così “presuntuosi” da voler decide sia come che quando raggiungere gli obiettivi del nostro comune progetto.

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La necessità di dover accettare condizioni differenti da quelle che avevamo immaginato per questo impegnativo ed importante progetto è diventata lezione di umiltà; a volte occorre comprendere che i progetti della provvidenza (o comunque la si voglia chiamare) possono essere differenti, soprattutto quando ci si deve confrontare con cultura, storia, attitudini ed ambienti culturali e naturali diversi dai nostri ma certamente non per questo meno degni di rispetto e considerazione, soprattutto perché non bisogna mai dimenticare che siamo ospiti, certamente fraterni ed amici ma pur sempre ospiti e di questo fare tesoro. Non dobbiamo mai dimenticare che in questa attività è sì fondamentale fare programmi, anche ambiziosi, ma sempre sapendo che dovranno per forza essere rifatti, non di meno ciò è necessario perché altrimenti l’unica certezza a concretizzarsi sarà quella di un probabile fallimento. Specialmente in questo particolare periodo storico dove a casa nostra spesso lo spirito di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere viene confuso con un egoistico plauso ad aiutare gli altri “a casa loro” unicamente per evitare che i loro problemi diventino i nostri e non già come giusta e naturale necessità di dare a tutti, in qualsiasi luogo, le stesse opportunità di sviluppo, benessere, e pace.

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Il mutato clima politico sia in Europa e in Italia, dove si fatica a capire qual strada potrà prendere il cosiddetto “terzo settore”, che in Tanzania, dove pure partendo da sacrosante istanze di lotta alla corruzione si sta purtroppo tornando verso un “dirigismo” che speravamo superato ma del quale temo resti in capo a noi (Europei) una parte di responsabilità se non altro per l’esempio che stiamo dando agli occhi di chi finalmente aveva cominciato a vederci non più solo come speculatori ma come partner per uno sviluppo equo comune e che ora invece si sente respinto e rifiutato.

Anche se il colore politico alla fine è indifferente, il risultato in termini di difficoltà è comunque pesante per la nostra attività in Tanzania: burocrazia, controllo e diffidenza sono tornate a pesare in modo sempre più difficilmente sostenibile, in particolare nel momento in cui le nostre risorse, essendo state spese per arrivare sin qui si stanno assottigliando.

Tuttavia siamo davvero alle battute finali di quello che non è solo il compimento di un progetto ambizioso, faticoso, impegnativo e fondamentale per il miglioramento delle condizioni di vita future delle persone e delle famiglie che abitano nelle zone agricole servite dall’impianto, ma potrà finalmente diventare quel motore capace di dare energia al più ampio ed importante progetto immaginato dalla visionaria lungimiranza di Edgardo Monari e di chi ne ha condiviso idee entusiasmi e sconfitte:

pane, acqua, salute, istruzione e lavoro per tutti.

Quando saremo finalmente “sollevati” dall’impegno per il completamento dell’impianto, potremo dedicarci, se ne verremo richiesti dai nostri amici, a condividere con loro le nostre conoscenze e capacità per migliorare le loro condizioni di vita con più limitati ma concreti progetti per la distribuzione dell’acqua dal bacino ai villaggi, per il miglioramento dell’agricoltura e della alimentazione.

In questa ultima direzione ci stiamo muovendo per cercare altre opportunità delle quali spero potremo rendervi partecipi qualora si concretizzassero nei prossimi mesi.

Un ringraziamento affettuoso e di sincera e fraterna riconoscenza a tutti gli amici che ci hanno concretamente aiutato nel percorso di quest’anno: Marco e Anna che sono ancora in Tanzania da aprile ininterrottamente, senza il cui aiuto nulla di tutto quello che è stato fatto là sarebbe stato possibile, e poi Luciano, Mario, Marisa, Silvia, Manuela, Paolo, Eugenio, Tarcisio, Giuliano, Andrea, Giuseppe e tutti gli altri uno ad uno assieme alle famiglie che sopportano e condividono l’impegno e le assenze dei volontari.

Spero di incontrarvi personalmente numerosi nelle prossime occasioni di incontro, a tutti voi amici i miei sinceri auguri per un sereno completamento dell’anno che ormai sta per finire, nella speranza che il prossimo porti pace e serenità a tutti noi, nello spirito di condivisione e fraternità che ci viene indicato dal Santo Natale che si sta avvicinando.

Continuate a seguirci, a sostenerci e a spronarci, siate solidali e cooperate in tutti i modi che la vostra sensibilità vi suggerisce.

Stefano Manservisi

Assaggio Musicale

Non potevamo ricevere migliori auguri per il prossimo Natale di quelli che ci sono stati regalati ieri 25 novembre 2018, nelle sale di Villa Pallavicini, dal Trio d’Archi con l’esecuzione dell’Assaggio Musicale e seguito della presentazione dei progetti di SCSF.

Un grazie di cuore ed un altrettanto sentito augurio per un Natale sereno e riscaldato dallo spirito di fraternità che ci accomuna.

Grazie a Maria Giulia de Petris (violino), Irene Pizzi (violino) e Marina Scaramagli (violoncello).

Hi Project Madege: 1° cantiere 2014

Finalmente, dopo molte difficoltà e tante novità, al via il primo cantiere 2014 per il progetto idroelettrico integrato Hi Project Madege.

Domani saranno in Tanzania Marco, Anna ed Eugenio che arriveranno a Dar Es Salaam per poi salire ad Iringa e di lì a Casa Monari per riprendere il lavoro interrotto lo scorso Novembre.

A loro i nostri auguri di buon lavoro !

A tutti coloro che fossero interessati a seguire il progetto ricordo che il diario sarà postato da Eugenio sulla nostra pagina Facebook: Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere ( https://www.facebook.com/SCSFong )

Sostenete il lavoro dei nostri volontari, la vostra partecipazione è carburante per il loro entusiasmo!

s.c.m.

Notizie dalla Tanzania

Il periodo di cantiere per l’avanzamento dei lavori del Progetto Idroelettrico Integrato (HIproject Madege) sta proseguendo e mentre Anna e Marco sono stati costretti ad un rientro anticipato per gravi motivi familiari, Mario e Giuseppe sono in questi giorni a Dar Es Salaam dove li raggiungeranno il nostro presidente Gianfranco Manservisi assieme ad Andrea Gardini per poi trascorrere assieme l’ultimo periodo in cantiere sul fiume Lukosi.

I lavori nel sito della futura centrale elettrica stanno proseguendo e nonostante il difficile periodo (che risente degli effetti della crisi economica in Italia come in Tanzania), la realizzazione dell’enorme blocco di tenuta in calcestruzzo alla base del salto finale della condotta forzata sta proseguendo con l’aiuto di una sessantina di operai locali che sotto la direzione di Mario, Marco e Giuseppe stanno completando i quasi 50 metri cubi di calcestruzzo che dovranno contrastare la spinta dell’acqua prima che questa entri in centrale per far girare la turbina.

Anche Casa Monari a Maguta (o Manguta come sostiene P. Salvador Del Molino) è sempre mantenuta efficiente ed ospitale dalla sapiente e costante conduzione di Anna assieme alle nostre ragazze: Innocentia e Tafrigia che ormai sanno cucinare meglio di molti di noi.

Il viaggio del residente avrà come obiettivo principale quello di verificare lo stato dei lavori e le problematiche tecniche e logistiche che dovranno essere affrontate durante i cantieri del prossimo anno e di verificare lo stato dei rapporti con gli enti amministrativi e governativi locali in vista del passaggio alla fase di avviamento del progetto.

Attualmente abbiamo in programma di completare le opere edili e la posa della condotta nel 2014 per poter completare l’assemblaggio della centrale e la realizzazione di primi chilometri di linea elettrica nel 2015 ed inaugurare l’impianto l’anno successivo.

Vi terremo aggiornati appena avremo altri aggiornamenti.

Anche il progetto “Under the Mango Tree” di Tabora dove stiamo fornendo assistenza tecnica e logistica per la realizzazione della casa di accoglienza per i bambini albini voluto della Arcidiocesi locale e condotto dalla Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Piacenza, sta proseguendo con la direzione dei lavori sul posto dell’Ing. Asghedom Wodeghiorghis secondo il progetto di Gruppozero:aa.

Il primo fabbricato dovrebbe essere coperto entro la fine dell’anno prima delle piogge assieme alla base per i container (che poi saranno utilizzati per realizzare il magazzino) e la nuova torre dell’acqua. Successivamente saranno realizzate finiture ed impianti in modo da poter assemblare l’arredo appena possibile dopo la stagione delle piogge.

Appena sarà possibile reperire i fondi è in programma anche la realizzazione della Piazza Coperta sotto la quale troverà posta il primo nucleo della scuola materna tenuta dalle Suore della Provvidenza.

 

Un saluto dalla Tanzania

Ormai siamo sulla via del ritorno, ma prima di rientrare ci tenevamo a mandavi un saluto dalla Tanzania.

Durante questo breve ma intenso viaggio abbiamo veramente galoppato e anche se abbiamo avuto come sempre, qualche correzione al programma, abbiamo veramente fatto un sacco di cose e messo in fila molte informazioni, soprattutto per il nostro progetto principale a Madege per il quale sarà poi necessario fare un’altra serie di incontri tecnici tra Bologna e Reggio.

Il lavoro che resta da fare è molto ma la strada è ormai tracciata, adesso occorre trovare il modo di recuperare un po’ sui tempi, comunque, come sempre, faremo del nostro meglio, faremo il possibile.

Anche il cantiere di Tabora è partito alla grande anche con l’aiuto dell’ing. Asghedom e anche le suore e l’arcivescovo di Tabora (che è venuto personalmente in visita al cantiere) sono soddisfatti. La prossima settimana cominceranno a costruire i muri, l’obiettivo è di concludere i lavori entro ottobre o comunque prima dell’inizio della prossima stagione delle piogge. Anche per questo progetto sono già in programma un paio di incontri tra Bologna e Piacenza.

A presto

Gianfranco, Stefano, Mario

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Lettera del Presidente agli Amici di Solidarietà

Madege 23/11/12 (Santa Cecilia Vergine)

A TUTTI GLI AMICI di “ SOLIDARIETÀ E COOPERAZIONE SENZA FRONTIERE” Che quest’anno compie TRENT’ANNI dalla sua Costituzione.

Carissimi Tutti ;

Sono in Africa dal 7 Novembre, a Madege ( Iringa, Tanzania ) da sabato 17 Novembre

Nei Primi giorni, assieme a Stefano Manservisi , Mario Canali , e all’ing. Asghedom Woldegheorghis, sono stati un susseguirsi di tappe e trasferimenti: in aereo e in macchina (il Toyota di turno), qualche taxi e qualche tratto a piedi ( in verità pochi ) . Abbiamo percorso diverse migliaia di Km, andando da Dar a Tabora via Mwanza e Shinyanga con ritorno a Dar.

DiritornoaDarabbiamoincontratoilsecondogruppodiAmiciarrivatidallItalia:Andrea,Marco,Anna,Giuseppeetuttiassiemesiamopoiripartitiperilcantieredelnostroprogettopiùimportante,aMadege.Leggereteidettaglidelviaggiosulnostrosito(www.scsf.it),redattodaStefano.

A Tabora è stato consegnato il progetto per la casa di accoglienza dei bambini Albini che sarà costruita dalle Suore della Congregazione della Provvidenza per l’infanzia abbandonata per la Arcidiocesi di Tabora con il nostro supporto tecnico e logistico.

A Mwanza, fatto visita all’ Ospedale Bugando per la TAC , ho Avuto L’Onore di firmare la convenzione per regolare il mantenimento delle attrezzature installate con il direttore dell’ Ospedale. Non posso a questo punto non farvi partecipi alla mia intensa emozione per quella Firma, tanto desiderata dal Prof. Edgardo Monari e che ci ha fatto tutti soffrire prima di arrivare a questo momento. Io credo di avere a casa a Bologna una Carpetta dove ci sono i primi contatti del Professore per l’acquisizione della TAC e per l’invio in Africa, sono ormai trascorsi 20 anni. Delle TAC in Tanzania ce ne sono poche e di queste quelle accessibili a tutti sono ancora meno. “Con questa apparecchiatura”, mi disse una volta una Sister dell’’ospedale che parlava bene l’Italiano, “ricordati Franco che avremo la possibilità di salvare delle vite Umane”. Credo che mi si perdonerà l’ emozione e qualche lacrima.

SIA LODATO IL SIGNORE !

Da qualche giorno sono a casa, a Madege, con tutti gli amici, escluso Stefano che è tornato in Italia e Jhon che è a Dar, a casa sua.

Nel trasferimento da Dar e Iringa abbiamo rivisto luoghi e volti familiari: a Dar ho incontrato al Kurasini Padre Luciano, ad Iringa ho incontrato Padre Wissa che come segretario mi ha fatto incontrare Mons. Vescovo, con il quale oltre ad uno scambio di cordiali saluti, ho avuto l’occasione di ribadire il nostro impegno alla realizzazione del Progetto Idroelettrico; ho poi manifestato il nostro desiderio di averlo Ospite a Madege e possibilmente per celebrare anche la Santa Messa. Se sarà possibile lo farà ! Spero davvero che possa venire a trovarci anche se, ora che è anche Presidente della Conferenza Episcopale Tanzaniana i suoi impegni sono aumentati molto. Mi ha confermato però che ad Iringa sono pienamente consapevoli dell’ Importanza dell’ Opera che stiamo costruendo.

 

Cari Amici stiamo realizzando il quello che il Progetto Idroelettrico Integrato ” PANE – ACQUA – SALUTE – ISTRUZIONE – LAVORO” a Madege sul fiume

Lukosi. Le sue caratteristiche sono le Seguenti:

– una diga a tracimazione lunga 35 metri ed alta 10;

– una condotta forzata del diametro di un metro, lunga quasi un chilometro per un dislivello totale di quasi 100 metri;

– una centrale idroelettrica in grado di produrre 1200kw di potenza elettrica (in futuro raddoppiabili);

– venti chilometri di linea elettrica in grado di dare accesso all’energia elettrica ad un bacino potenziale di quasi 5000 famiglie, ai dispensari, alle scuole, alle parrocchia ed alle attività private in un comprensori di una decina di villaggi sull’altopiano di Iringa nel distretto di Kilolo.

Il progetto è in avanzato stato di esecuzione e con questo periodo di lavoro sono iniziati gli scavi nella zona della CENTRALE IDROELETTRICA e vi assicuro che alla vista è una cosa veramente grandiosa e non priva di difficoltà, oggi per esempio (Venerdi’ 23/11/12) la giornata è nuvolosa e alle 9,00 è venuto un temporale Africano con pioggia battente ed insistente per circa mezz’ora; è la sua stagione delle piogge che comincia.

In questa fase esecutiva diamo lavoro a 40 operai africani poi, via via, saranno in numero maggiore. Mi dimenticavo di dirvi che in una zona del Cantiere, nel cortile dove sono sistemati i Container, un gruppo di 6 operai con mazza e mazzetta spaccano e frantumano i pezzi di roccia granitica, spaccati e portati in sito per ricavare la ghiaia per i getti di calcestruzzo . La ghiaia la si dovrebbe portare da Iringa o da Dar, con costi enormi ed impossibili per noi, e in questo modo diamo lavoro ad altri opera e quindi aiutiamo il sostentamento di altre famiglie locali. A questo proposito dobbiamo constatare che nella nostra zona tutto è aumentato, i costi dei materiali e degli alimentari sono di molto aumentati e questo a esclusivo vantaggio delle multinazionali e degli speculatori.

Per questo, cari Amici, è necessario il vostro aiuto concreto, generoso e urgente!

Oltre alla preghiera che deve essere costante e continua.

Ho scritto queste righe e impressioni di getto, cosi come mi vengono dal cuore, come dicevo ieri per telefono a chi ci aiuta dall’Italia e che qui voglio ringraziare per la pazienza e per la disponibilità.

Alla fine dl soggiorno Africano, quando torneremo assieme agli amici presenti in Africa, il 22 Dicembre 2012, mi impegno a scrivere la seconda parte di questa “lettera agli amici”, completando il diario del soggiorno e ringraziando pubblicamente tutti, nome per nome.

Nelle mie letture sull’ Africa, in questo momento (è uscito di nuovo il sole) leggo su un libro del bolognese Leonardo “ Nardo Giardina “ che non esiste un mal d’ Europa, o d’ America , a d’ Australia, esiste solo il mal d’Africa .

Per giustificarlo sarebbe sufficiente pensare al cielo di questo Continente senza tempo, dove il tempo si è fermato, quando come mi è capitato di guardare alcune sere fa , qui a Maguta in una notte senza luna , come in nessuna altra parte della terra miliardi di stelle brillano come diamanti purissimi , e la via Lattea sembra talmente vicina da spingerti di cercare di afferrarla con le mani .

Cari Amici di SOLIDARIETÀ ed Amici che abbiamo incontrato in questi anni, so che alcuni di voi si incontreranno per scambiarsi gli auguri per le prossime festività natalizie, anche se da grande distanza, voglio di nuovo ringraziare voi e tutti cloro che a diverso titolo ci seguono e sostengono il nostro impegno e inviare a tutti gli AUGURI più belli di un SANTO NATALE e SERENO e FELICE ANNO NUOVO 2013.

TUMSHUKURU MUNGU – Ringraziando il Signore !!!!

A Presto , Cordialmente

Gianfranco Manservisi

 

In partenza …

Cari amici,

siamo di nuovo in partenza per la Tanzania:
domani mattina io, Gianfranco e Mario partiremo dall’aeroporto di Bologna alla volta di Dar Es Salaam dove arriveremo alle tre del mattino circa di mercoledì 7 novembre; di li senza sosta, prenderemo il volo per Mwanza assieme all’amico Asghedom.
Arrivati a Mwanza alle 8 circa della mattina sempre di mercoledì, proseguiremo in auto per Tabora (circa 500 km) dove arriveremo la sera stessa.
Ci fermeremo la per incontrare l’Arcivescovo di Tabora e le Suore della Provvidenza per l’Infanzia che sono già sul posto, per cercare di dare l’avvio alla realizzazione della casa per i bambini Albini, dando un supporto tecnico e organizzativo alle Suore (che ne sono prive)
Poi, rientrando verso Dar Es Salaam, faremo sosta un giorno a Mwanza per incontrare il Presidente del Bugando Medical centre e siglare le convenzioni relative al progetto del “Professor Edgardo Monari C.T. Scan Service”  (la TAC) e verificare che tutto stia funzionando conrrettamente.
Di seguito torneremo a Dar dove Gianfranco e Mario si riuniranno ad Andrea, Marco, Giuseppe ed Annamaria che arriveranno dall’Italia il 13 sera e proseguiranno assieme verso Iringa, e Madege per cominciare il III periodo di cantiere del Progetto Idroelettrico Integrato (H.I.Project Madege) con l’biettivo di completare le opere in calcestruzzo per la condotta forzata e predisporre per il completamento dell’ultimo “salto” di 100 metri e per la realizzazione della centrale per l’anno prossimo.
Io dovrò rientrare il giorno stesso per essere a Bologna il 14 novembre, Andrea rientrerà il 30 novembre.
Gianfranco, Mario, Marco, Giuseppe ed Annamaria resteranno per occuparsi dei lavori e degli incontri con le autorità locali fino al 18/20 di dicembre e rientreranno il 22 giusto in tempo per festeggiare il Natale in famiglia.
Io cercherò di tenervi aggiornati attraverso il nostro sito internet http://www.scsf.it/  e attraverso il mio profilo facebook: http://www.facebook.com/stefano.c.manservisi
Seguiteci e sosteneteci in questi impegni.
Stefano Manservisi

Assemblea ordinaria dei soci di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere

E’ convocata per sabato 29 settembre 2012  l’assemblea ordinaria dei soci della associazione Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere che si terrà dalle ore 17:30 presso Villa Pallavicini in via Marco Emilio Lepido 196 a Bologna.

L’assemblea sarà preceduta alle ore 16:30 da una messa in ricordo e suffragio del defunto professor Edgardo Monari, fondatore di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, celebrata da Don Giovanni Cattani presso la cappella della Villa Pallavicini.

E’ già stata inviata via posta la convocazione ufficiale a tutti i soci che hanno confermato o rinnovato la loro iscrizione.

Per informazioni e dettagli potete rivolgervi direttamente presso la nostra sede in viale Antonio Silvani 3/8 a Bologna o per telefono al n. 051220637

30 anni di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere

Carissimi amici, non ci è sfuggita la data! Ma le cose da fare e coordinare sono tante che con tutta la nostra buona volontà non siamo riusciti a organizzarci prima.

Il 17 luglio del 1982 nasceva Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, “organismo volto ad opere di promozione umana nei paesi in via di sviluppo”, come lo ha voluto battezzare il motore principale del gruppo di amici che lo costituì trent’anni fa: il professor Edgardo Monari.

Di seguito riportiamo il pensiero del nostro attuale presidente in occasione della prossima vicina assemblea ordinaria dei soci poi vi informeremo della altre iniziative che sono in preparazione per ricordare la nostra storia trentennale ed aggiornarvi sull’avanzamento dei nostri progetti.

30 anni di Solidarietà

Di Gianfranco Manservisi

Bologna 24.09, giornata nella quale si ricorda la Beata Vergine della Mercede patrona dell’Ordine fondato in Spagna, in Aragona per la liberazione degli schiavi e dei rifugiati tanti anni fa. Sembra oggi.

Care amiche e cari amici,

da tanto avrei voluto scrivervi per dare notizie, ma nuovi avvenimenti e nuove situazioni mi hanno fatto rimandare il momento. Poi alcuni giorni fa, per caso (oppure non lo è stato) ho incontrato una persona anziana che mi ha parlato bene di Edgardo (il professore) dicendomi che sapeva di un suo interessamento verso l’Africa poi chiedendomi:

“Dunque voi chi siete? E cosa fate?” È stato un momento imbarazzante. Avrei potuto rispondere tanto e niente.

Lo faccio ora brevemente, tralasciando nomi e cognomi, per essere più dettagliato durante la prossima vicina assemblea ordinaria dei soci (sabato 29 settembre prossimo alle ore17:30 a villa Pallavicini dopo la messa in suffragio di Edgardo Monari che si celebrerà alle ore 16:30) e durante gli incontri che stiamo preparando in occasione del 30esimo anniversario della fondazione di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere nata ufficialmente nel 1982.

Intanto posso dire che oggi sono presenti in cantiere 61 operai africani e tre amici italiani. Il lavoro principale consiste nella esecuzione dei getti in calcestruzzo per le opere complementari alla condotta forzata (blocchi e selle di appoggio); frantumazione dei blocchi di roccia per la preparazione della ghiaia, introvabile sul posto e con costi impossibili. Un’altra notizia importante è che finalmente la TAC è di nuovo in funzione e viene utilizzata per i pazienti del Bugando Medical Centre di Mwanza. Pensate che attualmente questa è l’unica TAC operativa per un bacino di milioni di persone le altre, che si contano sulle dita di una mano, o sono fuori servizio per mancanza di fondi per la manutenzione o sono private a pagamento e si usano solo con la CARTA di CREDITO. L’ultimo intervento di manutenzione è stato eseguito – LAMPO – dall’amico Gandini il lunedì mattina per Mwanza e tornato il venerdì successivo per riferire di avere risolto l’inconveniente. Vorrei sottolineare la tempestività e gratuità dell’intervento. In questi giorni sono arrivati ad Iringa 3 container pieni di materiali necessari ai nostri lavori. Ci sono anche 750 m2 di pavimenti ceramici che assieme a Stefano sono stati ordinati da amici di Sassuolo per la scuola di monsignor Vescovo.

A proposito di Monsignore, da poco nominato segretario della Conferenza Episcopale di Tanzania, a lui rinnovo i miei e nostri complimenti e felicitazioni.

A questo punto non mi resta che ringraziare tutti gli amici di Reggio Emilia, le Sorelle della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Piacenza con in testa la madre generale Suor Carla Rebolini, tutti gli amici di Bologna e San Giovanni, gli amici della Romagna e i saldatori della condotta, gli amici della Brulli Energia, della ZECO Hydropower e della Marelli Motori Elettrici e tutti coloro che in qualche modo, anche minimo, hanno partecipato o stanno partecipando alla realizzazione dei nostri progetti. Un grazie particolare a mons. Paul Ruzoka Arcivescovo di Tabora, a mons. Tarcisius Ngalalekuntwa Vescovo di Iringa, ed a tutti i sacerdoti, padre Luciano, padre Peter e gli altri incaricati dai vescovi a partecipare alla nostra AVVENTURA AFRICANA.

Auguro a tutti voi ogni bene, un abbraccio forte.

Gianfranco Manservisi

(Presidente di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere o.n.g.)     

Preparativi per i lavori 2012

Il periodo di silenzio trascorso dopo le feste natalizie corrisponde in realtà ad un periodo di grande fermento e di preparazione delle attività che riprenderanno anche in Tanzania alla fine della stagione umida con il primo viaggio del 2012 che partirà alla metà di maggio prossimo.

Come sapete attualmente siamo impegnati su tre fronti principali:

Il primo progetto e più importante, è il Progetto Idroelettrico Integrato H.I. Project Madege (Bread, Water, Heath, Education, Work) “Pane, Acqua, Salute, Istruzione Lavoro” che ci vede impegnati nel completamento della prima parte dell’impianto idroelettrico da 2.4 MW sul fiume Lukosi a 70 km dalla città di Iringa in Tanzania, che permetterà di portare energia elettrica ad un bacino di circa 15 villaggi.
Attualmente stiamo organizzando il viaggio dei nostri amici di Reggio Emilia (Mario, Marco, Giuseppe e Annamaria) che cercheranno di completare assieme ai nostri amici africani (diamo lavoro a circa 40 famiglie locali) i getti dei blocchi di tenuta e di ancoraggio della condotta e di predisporre quanto necessario per la posa dell’ultimo tratto che dovrà arrivare alla base del salto e collegarsi alla biforcazione che suddivide l’alimentazione elle due linee d’asse (turbina – alternatore) previste.
Qui di seguito riporto alcune immagini dei lavori eseguiti nell’ultimo viaggio del 2011 scattate da Giuseppe Tamagnini che testimonionano lo stato di avanzamento dei lavori e l’entità degli stessi



Il secondo progetto è quello ormai “storico” che ha portato alla realizzazione (su nostro progetto e finanziamento) del nuovo padiglione di medicina nucleare che accoglie il servizio di tomografia assiale computerizzata intitolata al Prof. Monari (Professor Edgardo Monari C.T. Scanner Service) presso il Bugando Medical Centre di Mwanza, inaugurato nell’ottobre del 2009 con l’installazione ed il collaudo (ad opera del nostro amico Zelindo Gandini) di una apparecchiatura donataci dall’ospedale di Mirandola.
Come alcuni già sanno questa apparecchiatura, purtroppo, è attualmente fuori servizio a causa dei continui sbalzi di tensione cui è soggetto l’impianto elettrico dell’ospedale che troppo spesso manda in tilt tutte le scarse e datate apparecchiature elettriche di cui è dotato la struttura (comprese quelle delle sale operatorie !).
Con grande sforzo organizzativo e finanziario siamo riusciti a trovare le parti di ricambio che occorrono per la riparazione (già sul posto) ed anche le apparecchiature di protezione (regalateci dalla ditta  Emerson Cloride per l’interessamento del signor Luca Bolelli) che sono ormai giunte al porto di Dar Es Salaam dove aspettano di essere trasportate a Mwanza (sono circa 800 km di strade africane) per poter finalmente rimettere in esercizio questa importante attrezzatura diagnostica della quale il centro medico è attualmente praticamente sprovvisto (dato che la seconda apparecchiatura di questo tipo è fuori uso per gli stessi motivi ma per la cui riparazione non sono attualmente disponibili risorse)
Speriamo con tutto il cuore di potervi informare della rimessa in servizio al più presto!

Il terzo progetto e più recente, è quello per la realizzazione della Good Council Boarding School di Tabora cui abbiamo deciso di dare supporto tecnico – logistico, pur nella limitatezza delle risorse economiche che attualmente non possiamo distrarre dal progetto idroelettrico, e che ci vede impegnati nel sostegno alla realizzazione di un importante iniziativa dell’Arcidiocesi di Tabora  per la costruzione di una casa di accoglienza per 50 bambini albini e down abbandonati e di una scuola materna dove poterli re-inserire assieme ai loro coetanei in una società che impari ad accettarli invece di emarginarli come accade spesso nelle campagne e nei villaggi più lontani ed arretrati dove questi sfortunati bambini sono ancora visti come simbolo di sventura e fatti oggetto di persecuzione (quando non di peggio) per alimentare un criminale commercio di amuleti umani sostenuto da ignoranza e superstizione.

Good Coucil Boarding School in Tabora

Good Coucil Boarding School in Tabora

Da ora in poi troverete gli aggiornamenti di questo progetto direttamente in una pagina espressamente dedicata alla sua realizzazione: http://taborajournal.wordpress.com/
In questo spazio vi informeremo di tutte le iniziative e le attività per la promozione di questo importante progetto.