Covid-19, Aggiornamenti dalla Tanzania

Cari amici, purtroppo dopo pochi giorni il nostro amico Pius ci ha mandato un nuovo aggiornamento e non sono buone notizie.

Come la settimana scorsa, di seguito trovate le sue parole e poi la traduzione e alla fine anche alcuni link alle ultime notizie che ho trovato a proposito della situazione in Tanzania.

” hello brothers and sisters I hope you saw my article I sent you two days ago … but was briefly i told you about how our government have been trying to fight against covid from the early infenction report were reporting every 24hrs but up today we don’t have any report about how many people got infenction from last report of 299 people and 37 cured. We dont have any news about four days and government is very strict to people who are sharing an information about infenction.
For me it seems like we just making battle on darkness place without torch … and every support which government have been supported with doners they have been directed to health workers and covid 19 equipments just to be stand by like a goal while for the time being an infenction to the society growing so fast … and no body speaking and there is strange death in cities famous people dying and government instruct people to do funeral with few people … and no body says the cause of it. Now we are in big worry who is going to win this battle … i told you about people suffering even to get prevention equipment like musk, gloves, and sanitizers for instance one musk can cost nearly 1euro this is too much for poor people…
I know we are at same problem please brothers and sisters lets try to save life if possible …
lets cry together tomorrow we will laugh …
Pius “

” Ciao fratelli e sorelle spero che abbiate letto l’articolo inviato due giorni fa … dove in breve ho detto di come il governo sta cercando di combattere contro il covid dalle comunicazioni delle prime infezioni fino ai report ogni 24 ore, ma ad oggi non abbiamo notizie di quante persone sono rimaste infette dall’ultima comunicazione di 299 persone e 37 guariti. Non abbiamo notizie da circa quattro giorni ed il governo restringe molto le informazioni sulla infezione.
Per me è come combattere una battaglia al buio senza torce … ogni aiuto che il governo ha ricevuto dai donatori è stato dato agli operatori sanitari e per gli equipaggiamenti per il covid-19 come in attesa che l’infezione cresca in fretta tra le persone … nessuno parla e ci sono strane morti nelle città, persone famose muoiono e il governo da istruzioni per fare il funerale con poca gente … e nessuno dice la causa. Ora siamo molto preoccupati su chi riuscirà a vincere questa battaglia … vi ho detto di come le persone faticano anche a trovare gli strumenti di protezione come maschere, guanti e disinfettanti, per esempio una maschera può costare quasi 1 euro, troppo per la povera gente …
So che siamo tutti nello stesso problema, per favore fratelli e sorelle provate a salvare delle vite se possibile …
piangiamo assieme oggi sorrideremo poi …
Pius “

In sostanza una garbata richiesta di aiuto che non possiamo lasciar cadere nel vuoto nonostante le nostre difficoltà.

Nei prossimi giorni vedremo se nonostante la nostra temporanea immobilità posiamo fare qualcosa di minimamente utile, direttamente o indirettamente.

Ogni aiuto o suggerimento è bene accetto.

Di seguito alcuni aggiornamenti sulla situazione in Tanzania raccolti da internet.

Il primo suggerito proprio dall’amico Pius via whatsapp:

L’articolo ripreso da un portale generalista riporta della morte del Ministro degli Affari Costituzionali della Tanzania Dr Augustine Mahiga, originario della regione di Iringa, senza dare dettagli sulle cause della morte, lasciando quindi ancora più aperta la strada a dubbi ed illazioni incontrollate.

Quelli che seguono sono invece riferimenti raccolta in internet.

Dal portale della BBC (sempre molto aggiornato ed attendibile sull’Africa) : “Night burials amid Tanzania’s coronavirus defiance” sulle sepolture notturne durante la lotta contro il virus in Tanzania.

Dal portale di notizie sulla Tanzania “Tanzanian Affairs” un report sulle prime fasi dell’epidemia nel paese e delle prime reazioni del governo locale.

Coronavirus in Tanzania

Cari amici di Solidarietà oggi voglio condividere con voi le parole di un nostro amico africano da Tabora: Mr. Pius Mgunda, civil engineer, che ha di fatto costruito la scuola materna del progetto Under the Mango Tree per l’accoglienza dei bambini albini abbandonati a Tabora in Tanzania.

Sue sono anche le decorazioni in stile Tingatinga della scuola materna progettata da Gruppozero per SCSF e condotta delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Piacenza di Tabora, realizzata con la direzione dei lavori di Mr. Pius Mgunda

Under the Mango Tree project, scuola materna delle Suore della Provvidenza per i bambini albini abbandonati a Tabora

Con Pius siamo rimasti in contatto utilizzando i social network, per scambiarci pareri e sostegno in questo momento difficile.

Infatti le conseguenze economiche dell’epidemia di Covid-19 non si sono fatte attendere nemmeno in Africa e in Tanzania, dove forse sono addirittura cominciate prima di quelle sanitarie togliendo lavoro e possibilità di sussistenza a molte famiglie. Lo stesso Pus mi ha fatto sapere che anche lui al momento è senza lavoro a Tabora e sta progettando di spostarsi fuori dalla città per cercare di evitare il contagio ed avere forse qualche opportunità di lavoro in più.

Anche per questo, qualche giorno fa chiesi a Pius Mgunda di scrivere qualche riga per raccontare la situazione in Tanzania come viene vista dalle persone.

Questa mattina ho ricevuto la sua risposta.

Come potrete leggere non c’è molto da aggiungere, se non sperare che i numeri non crescano ai livelli europei e statunitensi e che in Africa ci sia in effetti una qualche resistenza maggiore alla diffusione del virus, perché le possibilità di arginare una epidemia che raggiunga i nostri numeri, in Africa avrebbe conseguenze catastrofiche i cui effetti si riverbereranno inevitabilmente in tutto il mondo.

Quelle che seguono sono le sue parole (che trovate sotto anche in italiano, tradotte da me), credo sarebbe utile se anche voi poteste condividere il vostro pensiero, le vostre esperienze o anche solo il vostro sostegno:

It had begun like jokes through social media about chines eats insects, snakes, scorpion etc.

People in africa especially from my country were sharing some videos in social media … and believed that was the cause of corona … and that is for chines …

When an infection spreaded in Europe people were busy on spreading wrong information about covid-19, some said this virus cant persist on africa temperature, which was wrong.

I’m lucky because i have plenty of friends around the world and some of them are doctors in Netherlands, France and Belgium and some of them are friends in Italy … all of them have been telling me to stay safe … by then when we got first patient and more now we have about 257 cases and ten death.

I’m just afraid if this will be the end bearing in mind an information of infection have been reported by minister of health every 24hrs

Some of people suggested to our government to make control of infection by making lockdown some of cities which got virus cases early … but government refused to do and now the infection is all around the country … and our health minister has instructed people to wash hand with soap regularly and avoid crowd but our president refused to close churches and mosques and said god has power to stop the virus so we need to keep praying and if we get infection we can even use to boil some local medicine and inhale its steam …

I dont know if we can survive so please brothers and sisters lets share the right expirience of these virus pandemic!

last but least … here in africa some of people cant afford even the cost of musk some of them have begun to use breast garment as musk …

Please lets stand crying today we will lough tommorow …

Pius.


Tutto è iniziato come uno scherzo sui social a proposito dei cinesi che mangiano insetti, serpenti, scorpioni, ecc…

La gente in Africa, specialmente nel mio paese, condivideva video sui social media … e credeva che fosse la causa del corona … e the fosse per i cinesi …

Quando l’infezione si è diffusa in Europa le persone erano impegnate a diffondere notizie sbagliate sul covid-19, alcuni dicevano che il virus non poteva resistere alle temperature africane, ma sbagliavano.

Io sono fortunato perché ho molti amici nel mondo alcuni dei quali sono medici in Olanda, Francia e Belgio … a alcuni in Italia … tutti mi dicono di stare al sicuro … da quando abbiamo avuto il primo caso ad ora abbiamo 257 casi e dieci morti

Temo che sia la fine anche in considerazione che il ministero comunica informazioni di infezioni ogni 24 ore.

Alcuni avevano suggerito al governo di controllare l’infezione bloccando le città appena si manifestarono i primi casi … ma il governo si rifiutò di farlo e adesso l’infezione è in tutto il paese … e il nostro ministero della salute ha dato istruzioni alle persone di lavarsi le mani con il sapone regolarmente ed evitare assembramenti ma il presidente ha rifiutato di chiudere chiese e moschee e ha detto che Dio ha il potere di fermare il virus e quindi che abbiamo bisogno di continuare a pregare e che se prendiamo l’infezione possiamo sempre far bollire qualche medicina locale ed inalarne i vapori.

Non so se potremo sopravvivere, perciò fratelli e sorelle, condividete le esperienze corrette su questa pandemia !

Infine ma non meno importante … qui in Africa le persone non possono permettersi nemmeno il costo delle mascherine, alcuni usano la biancheria intima come mascherine …

Resistiamo piangendo oggi per sorridere domani …

Pius.

Insieme si può

Cari amici di Solidarietà, in questo periodo difficile denso di interrogativi ed incognite, una cosa è certa ed evidente:

solo se ciascuno offre il suo contributo, secondo possibilità e disponibilità, tutti insieme ne usciremo al meglio.

Certo non indenni, purtroppo questo flagello si è già lasciato dietro una scia di vittime e di sofferenze e continuerà a farlo per un tempo non prevedibile, alla fine però ne usciremo ed allora dovremo fare tesoro di questa difficile e dolorosa esperienza.

Il professor Monari concludeva le sue “lettere agli amici di Solidarietà” con queste parole:

INSIEME SI PUO’ – PAMOJA IWEZEKANA – TOGETHER WE CAN !

Ora più che mai le sue parole sono di guida, conforto e sprone.

Ho pensato che in questa situazione Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere non potesse restare in silenzio.

Assieme ai consiglieri ed agli amici più vicini, pur continuando a seguire i nostri progetti in Tanzania a che se limitati dalle restrizioni attuali, abbiamo creduto opportuno dare un segno tangibile della nostra Solidarietà verso coloro che più si stanno impegnando, sacrificando la propria salute e purtroppo anche la vita, per alleviare le sofferenze di molti e combattere questa epidemia.

Abbiamo deciso di farlo in memoria del nostro fondatore, il compianto professor Edgardo Monari, amico e medico di molti di noi in Italia ed in Africa.

Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere ha contribuito con un primo contributo di 5.000 €uro al progetto “PIU’ FORTI INSIEME” della Fondazione Policlinico Sant’Orsola di Bologna che sostiene proprio il Policlinico, dove anche Edgardo Monari fu medico e docente.

In questo momento la nostra associazione non ha risorse, organizzazione e competenze per poter agire direttamente come certamente avrebbe fatto Monari, possiamo però invitare tutti i nostri soci ed amici a sostenere chi si sta impegnando in prima fila.

Vi esortiamo a sostenere assieme a noi il progetto “PIU’ FORTI INSIEME

Potete trovare tutte le informazioni necessarie seguendo questo collegamento: https://www.fondazionesantorsola.it/progetti/piu-forti-insieme/

Ciascuno di noi quindi si preoccupi della propria salute e di quella dei propri cari, rispettando le indicazioni dei medici e delle autorità sanitarie e pubbliche, aiutando coloro che sono in difficoltà secondo le proprie possibilità e sensibilità, secondo coscienza e prudenza.

Un pensiero ed una preghiera vadano in ricordo di tutti coloro che non ce l’hanno fatta, per chi sta soffrendo in questo momento e per coloro che purtroppo soccomberanno ancora.

Mi preme anche ricordare ed abbracciare idealmente nostri amici in Tanzania e per dirla con le parole di Padre Peter Wissa (segretario particolare di S.E.R. Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa, Vescovo della Diocesi di Iringa):

“Speriamo che questa pioggia passi presto”

Siamo in contatto con i nostri amici in Tanzania, ci informiamo e sosteniamo a vicenda, cercheremo di non far loro mancare la nostra vicinanza.

Certamente ancora una volta, insieme ce la faremo.